Presentazione
Nelle pagine che seguono sono presentati il Piano Triennale per la Prevenzione della Corruzione (PTPC) 2018-2020 , il Programma Triennale per la Trasparenza e l’Integrità 2018- 2020 (PTTI). Tali documenti risultano essere integrati tra loro. Il presente documento, elaborato e proposto dalla Dott.ssa Ilaria Magnani in qualità di Responsabile della trasparenza e della prevenzione della corruzione stato adottato dall’ Ordine delle Ostetriche della Provincia di Macerata in seguito a delibera del Consiglio Direttivo.
In esecuzione delle norme contenute nei DLgs CPS 13 settembre 1946, n.233 e successive modificazioni, e nel relativo Regolamento approvato con D.P.R. 5 aprile 1950, n.221 e successive modificazioni, hanno avuto luogo, nei giorni DATA VECCHIE ELEZIONI le elezioni del Consiglio Direttivo e del Collegio dei revisori dei Conti dell’Ordine Ostetriche di Macerata i cui componenti sono eletti tra gli iscritti all’Albo. I due organi risultano cos costituiti:
Consiglio Direttivo
Presidente: Ost. Diana Pica Vicepresidente: Ost. Stefania Ciurlanti Tesoriera: Ost. Alessandra Papili Segretaria: Ost. Chiara Giovagnini Consigliera: Ost. Alessandra Petillo Consigliera: OSt. Emanuela Banchetti Consigliera Ost. Ilaria Magnani
Revisori Dei Conti
Presidente Ost. Romagnoli Mara Membro effettivo: Ost. Barbara Lattanzi
Membro effettivo: Ost. Elisa Garbuglia
PTPC
Il PTPC stato redatto in coerenza con le disposizioni di legge, nello specifico la legge n.190/2012, tenendo conto delle peculiarità degli ordini e collegi professionali e delle proprie specificità organizzative. I destinatari diretti dell’attività del Responsabile della Prevenzione della Corruzione sono il Presidente, i componenti del Consiglio direttivo e del Collegio dei Revisori dei Conti, i consulenti e tutti coloro che in qualsiasi forma e titolo abbiano rapporti contrattuali o d’incarico con l’Ordine. Nella redazione del PTPC si ovviamente dovuto tenere conto della mancanza di personale incaricato collaborante con l’Ordine. Alla luce di ci il documento stato elaborato con l’intento di dare attuazione alle norme sulla trasparenza e l’anticorruzione garantendo la maggior coerenza possibile con i principi generali espressi dalle norme.
Entrata in vigore, validità e aggiornamento
Il PTPC, che entra in vigore successivamente ad approvazione da parte del Consiglio dell’Ordine, consultabile sul sito. Esso ha validità triennale e sarà aggiornato annualmente entro il 31 gennaio di ciascun anno, in ottemperanza a quanto previsto dalla legge 190/2012 ovvero tenendo conto delle eventuali modifiche e/o regolamenti sia in materia di prevenzione della corruzione e sia in materia ordinistica ovvero inerenti le finalità istituzionali, le attribuzioni, l’attività o l’organizzazione dell’Ordine delle Ostetriche di Macerata. L’aggiornamento terrà conto anche dell’emersione di nuovi fattori di rischio non rilevati in fase iniziale di predisposizione del piano e della susseguente necessità di predisporre nuove misure atte a prevenire il rischio di corruzione. Pertanto, come previsto dall’art. 1, comma 10, della legge n. 190/2012, il RPC provveder a sottoporre all’adozione del Consiglio Direttivo la modifica del PTPC ogni qualvolta siano accertate significative violazioni e/o carenze che possano ridurre l’idoneità del Piano a prevenire il rischio di corruzione o limitarne la sua efficace attuazione.
Obie vi e obblighi
L’attuazione del PTPC risponde all’obiettivo dell’ Ordine di rafforzare i principi di legalità , di correttezza e di trasparenza nella gestione delle attività svolte.
Il piano ha l’obiettivo di sensibilizzare tutti i soggetti destinatari ad impegnarsi attivamente e costantemente nell’attuare le misure di contenimento del rischio previste nel presente documento, nell’osservare le procedure e le regole interne e di assicurare la correttezza dei rapporti tra l’Ordine e i soggetti che con la stessa intrattengono relazioni di qualsiasi genere, anche verificando eventuali situazioni che potrebbero dar luogo al manifestarsi di conflitto d’interesse. E’ fatto obbligo a tutti i soggetti qui di seguito elencati di osservare scrupolosamente le norme e le disposizioni contenute nel presente piano e di segnalare al responsabile dell’anticorruzione ogni violazione e/o criticit dello stesso.
Soggetti e ruoli della strategia di prevenzione
Si riportano di seguito i soggetti che, allo stato attuale, concorrono alla prevenzione della corruzione all’interno dell’Ordine indicando quali sono i relativi compiti e funzioni:
a) Il Consiglio Direttivo (autorità di indirizzo politico composta da sette componenti consiglieri, eletti tra gli iscritti all’albo delle ostetriche ogni 3 anni; all’interno dell’organo sono nominate 4 cariche: presidente, vicepresidente, tesoriere e segretario): designa il responsabile (art. 1 comma 7, della l. n. 190); adotta il P.T.P.C. e i suoi aggiornamenti e li
comunica all’ANAC; adotta tutti gli atti di indirizzo di carattere generale, che siano finalizzati alla prevenzione della corruzione.
b) Il Collegio dei Revisori dei Conti (composto da 3 componenti effettivi e da 1 supplente eletti, contestualmente al Consiglio Direttivo, tra gli iscritti all’Albo Provinciale delle ostetriche ogni 3 anni; all’interno del Collegio nominata la carica di Presidente): partecipa al processo di gestione del rischio; considera i rischi e le azioni inerenti la prevenzione della corruzione
nello svolgimento dei compiti ad essi attribuiti; svolge compiti propri connessi all’attività di anticorruzione nel settore della trasparenza amministrativa (artt. 43 e 44 d.lgs. n. 33 del 2013); esprime parere obbligatorio sul Codice di comportamento adottato da ciascuna amministrazione (art. 54, comma 5, d.lgs. n. 165 del 2001); osservano le misure contenute nel P.T.P.C.; segnalano casi di personale conflitto di interessi; segnalano le situazioni di illecito.
c) Il Responsabile della prevenzione: svolge i compiti indicati nella circolare del Dipartimento della funzione pubblica n. 1 del 2013 e i compiti di vigilanza sul rispetto delle norme in materia di inconferibilità e incompatibilità (art. 1 l. n. 190 del 2013; art. 15 d.lgs. n. 39 del 2013); elabora la relazione annuale sull’attività svolta e ne assicura la pubblicazione (art. 1, comma 14, del 2012); cura la diffusione della conoscenza del Codice etico e di comportamento adottato dall’amministrazione ai sensi del D.P.R. n. 62 del 2013, il monitoraggio annuale sulla loro attuazione, ai sensi dell’articolo 54, comma 7, del decreto legislativo n. 165 del 2001, la pubblicazione sul sito istituzionale e la comunicazione all’Autorità nazionale anticorruzione, di cui all’articolo 1, comma 2, della legge 6 novembre 2012, n. 190, e i risultati del monitoraggio. Coincide con il responsabile della trasparenza e ne svolge conseguentemente le funzioni (art. 43 d.lgs. n. 33 del 2013). I compiti attribuiti al responsabile non sono delegabilità, se non in caso di straordinarie e motivate necessità .
d) Referente per la prevenzione della corruzione: coincide con il Responsabile della Prevenzione
e) Tutti i dipendenti dell’amministrazione ( L’Ordine delle Ostetriche di Macerata non ha personale dipendente).
f) I collaboratori, i consulenti e i soggetti che intrattengono un rapporto contrattuale per lavori, beni e servizi e/o a qualsiasi altro titolo con l’Ordine: osservano le misure contenute nel P.T.P.C.; segnalano le situazioni di illecito;
si adeguano e si impegnano ad osservare, laddove compatibile, le disposizione al Codice etico e di comportamento dell’Ordine.
Azioni e misure generali nalizzate alla prevenzione della corruzione Premessa
L’Ordine delle Ostetriche di Macerata ha sede a Macerata, via Tibaldi n°12. Il bilancio preventivo e consuntivo dell’ente sono stati finora formulati in adeguamento alla normativa della contabilità civilistica, adattata a livello regolamentare alle peculiarità dell’Ordine ed alle dimensioni dell’ente. Il bilancio annualmente alimentato della contribuzione da parte delle iscritte che ammonta ad euro 110 delle quali 20,66 euro sono versati per ogni iscritta alla
FNCO. I principali processi amministrativi sono connessi alle attività politico-istituzionali, delineati dalle leggi istitutive, e riguardano:
le procedure elettorali del Consiglio Direttivo, del Collegio dei Revisori dei Conti
- l’approvazione dei bilanci di previsione e consuntivo da parte del Consiglio Direttivo prima e dell’Assemblea degli Iscritti poi;
- vigilanza, sul piano locale, alla conservazione del decoro e dell’indipendenza della professione;
- progetti volti a promuovere e favorire tutte le iniziative intese a facilitare il progresso culturale degli iscritti;
- designazione dei rappresentanti dell’ Ordine presso commissioni, enti od organizzazioni
di carattere provinciale, interprovinciale o regionale; - concorso alle Autorità locali nello studio e nell’attuazione dei provvedimenti che comunque possano interessare l’Ordine;
- direttive di massima per la soluzione delle controversie e/o problematiche emergenti nel contesto lavorativo in cui opera l’ostetrica;
- esercizio del potere disciplinare nei confronti degli Iscritti.
- gli organi istituzionali dell’Ordine delle Ostetriche di Macerata eventuali rimborsi per i
componenti del Consiglio direttivo e del Collegio dei Revisori dei Conti);
- le prestazioni istituzionali (commissioni istituzionali nazionali ed internazionali,
aggiornamento professionale e organizzazione eventi, promozione della figura
professionale dell’ostetrica);
- uscite per l’acquisto di beni e prestazioni di servizi (relative alle consulenze
amministrative e fiscali, legali e informatiche e alle acquisizioni di software);
- uscite per l’acquisizione di beni di uso durevole ed opere immobiliari e di
immobilizzazione tecniche.
Individuazione delle aree di rischio
L’analisi preliminare consente di affermare che la ridotta dimensione dell’ente e la peculiarità dei processi decisionali, amministrativi e gestionali se da un lato ridimensionano i rischi e gli eventi di corruzione stante lo stretto e reciproco controllo di tutti gli attori coinvolti e dei relativi processi, dall’altro invece proprio la medesima ridotta dimensione dell’ente non rende sempre attuabile la complessità di quei procedimenti amministrativi posti a tutela dei principi di trasparenza, imparzialità , semplificazione, economicità ed efficienza. Tuttavia le aree di rischio individuate dall’art. 1 c. 16 della L. 190/2012 e che possono definirsi comuni a tutte le amministrazioni pubbliche sono le seguenti:
Area dei processi finalizzati al reclutamento e alla progressione del personale e degli incarichi di consulenza e collaborazione;
- Area dei processi finalizzati all’affidamento di lavori, servizi e forniture nonchè all’affidamento di ogni altro tipo di commessa o vantaggio pubblici disciplinato dal d.lgs. n. 163 del 2006.
- Area dei processi finalizzati all’adozione di provvedimenti ampliativi della sfera giuridica dei destinatari privi di effetto economico diretto ed immediato per il destinatario;
Area dei processi finalizzati all’adozione di provvedimenti ampliativi della sfera giuridica dei destinatari con effetto economico diretto ed immediato per il destinatario
A – Area dei processi finalizzati al reclutamento e alla progressione del personale e degli incarichi di collaborazione.
Per quanto riguarda il reclutamento e la progressione del personale si specifica che l’Ordine non ha dipendenti pertanto in questa area il rischio inesistente. Per quanto riguarda invece gli incarichi di collaborazione, allo stato attuale non sono stati mai conferiti e di conseguenza non ce ne si mai avvalsi.
B – Area dei processi finalizzati all’affidamento di lavori, servizi e forniture nonchè all’affidamento di ogni altro tipo di commessa o vantaggio pubblico disciplinato dal d.lgs. n. 163 del 2006.
Per le ridotte dimensioni dell’ente al momento non sono sta mai affidati lavori, servizi, forniture o commesse a terzi pertanto su questa area i rischi a tutt’oggi sono risultati assenti.
C – Area dei processi finalizzati all’adozione di provvedimenti ampliativi della sfera giuridica dei destinatari privi di effetto economico diretto ed immediato per il destinatario
Procedure elettorali riferite agli organi e alle cariche |
alto rischio |
Espressione di pareri di competenza |
alto rischio |
Emanazione di circolari o direttive sia di carattere generale e sia per la soluzione delle controversie |
medio rischio |
Coinvolgimento e individuazione delle ostetriche nelle attività istituzionali |
alto rischio |
Individuazione dei docenti/relatori in eventi culturali e scientifici |
medio rischio |
Designazione dei rappresentanti del Collegio presso commissioni, enti od organizzazioni di carattere provinciale, interprovinciale, regionale, nazionale o internazionale; |
alto rischio |
Concorso alle autorità centrali nello studio e nell’attuazione dei provvedimenti che |
Medio |
comunque possano interessare il COPU |
rischio |
Esercizio del potere disciplinare nei confronti delle Ostetriche iscritte all’Albo |
alto rischio |
Tale area comprende le procedure elettorali riferite agli organi e alle cariche, espressioni di pareri di competenza, emanazione di circolari o direttive sia di carattere generale e sia per la soluzione di controversie, coinvolgimento ed individuazione di ostetriche nelle attivit istituzionali, individuazione dei docenti/relatori in eventi culturali e scientifici, designazione dei rappresentanti dell’Ordine presso commissioni, enti od organizzazioni di carattere provinciale, interprovinciale, regionale, nazionale od internazionale, concorso alle autorit centrali nello studio dei provvedimenti di interesse dell’Ordine, esercizio del potere disciplinare nei confronti delle Ostetriche iscritte all’Albo.
Misure obbligatorie di prevenzione del rischio
- delibere di adozione dei pareri e degli interventi che riportino un’adeguata motivazione rispetto ai presupposti di legittimit , alla competenza oggettiva e soggettiva dell’ente e ai tempi procedimentali nonch la dichiarazione circa l’assenza di conflitto di interessi ex art. 6 bis della L.241/1990.
- verifica di qualsiasi assenza di conflitto d’interesse all’interno degli organi deliberanti garantendo l’astensione dalla partecipazione alla decisione di quei soggetti che siano in conflitto di interessi, anche potenziale;
- monitoraggio dei rapporti tra l’Ordine ed i soggetti che con la stessa stipulano contratti o che sono interessati a procedimenti di autorizzazione, concessione o erogazione di vantaggi economici di qualunque genere;
- monitoraggio dei tempi procedimentali;
- implementazione del controllo di regolarit amministrativa in via successiva in modo
tale
da consentire:a) la verifica dell’insussistenza di situazioni, anche potenziali, di conflitto di interesse; b) la verifica del rispetto delle generali condizioni di legittimità degli atti adottati;
c) la verifica del controllo del rispetto dei termini procedimentali previsti dalla legge o dai regolamenti; d) la verifica del rispetto degli obblighi di pubblicità e trasparenza di cui al dlgs.33/2013.
Qualsiasi processo o provvedimento di nomina o individuazione di soggetti (collegi, ostetriche, rappresentanti, ecc) dovrà essere adeguatamente motivato e preceduto dalla definizione di criteri trasparenti e imparziali che ne definiscano i requisiti tecnici, professionali e attitudinali richiesti, garantendo la massima partecipazione e la rotazione. Laddove possibile e a parità di requisiti si deve ricorrere al sorteggio.
D – Area dei processi finalizzati all’adozione di provvedimenti ampliativi della sfera giuridica dei destinatari con effetto economico diretto ed immediato per il destinatario.
Il rischio rappresentato dall’agenda impegni e scadenzario e dal rimborso degli organi istituzionali. In tale ambito il comportamento che pu determinare l’illecito costituito dalla alterazione del corretto svolgimento dell’istruttoria e dalla illegittima erogazione dei benefici, soprattutto laddove non siano adeguatamente predefiniti i criteri oggettivi.
Misure obbligatorie di prevenzione del rischio
1. delibere di adozione dei provvedimenti che riportino un’adeguata motivazione rispetto ai presupposti di legittimità , alla competenza oggettiva e soggettiva dell’ente e ai tempi procedimentali nonchè la dichiarazione circa l’assenza di conflitto di interessi ex art. 6 bis della L.241/1990;
2. verifica di qualsiasi assenza di conflitto d’interesse all’interno degli organi deliberanti garantendo l’astensione dalla partecipazione alla decisione di quei soggetti che siano in conflitto di interessi, anche potenziale;
3. conclusione dei procedimenti nei tempi previsti dalla legge;
4. monitoraggio dei rapporti tra Ordine ed i soggetti che con la stessa stipulano accordi o che sono interessati a procedimenti di autorizzazione, concessione o erogazione di vantaggi economici di qualunque genere;
5. monitoraggio dei tempi procedimentali;
Formazione e comunicazione analizzata alla prevenzione della corruzione e alla trasparenza
Il sistema della comunicazione e della formazione del personale e di tutti i soggetti coinvolti a diverso titolo nel presente piano considerata attività centrale per l’efficacia del piano. L’Ordine intende quindi trasmettere a tutti i soggetti la diffusa e corretta conoscenza delle norme, dei principi, delle regole e delle attività poste in essere per prevenire la corruzione.
Forme di consultazione in sede di elaborazione e/o di veri ca del P.T.P.C.
Il presente piano e ogni suo aggiornamento sarà sottoposto a consultazione pubblica sul sito.
Definizione del processo di implementazione del P.T.P.C. ed aggiornamento del Piano
Il sistema di aggiornamento secondo l’art. 1, comma 8, l. n. 190 il P.T.P.C./P.T.T.I prevede l’adozione del nuovo piano, integrato con l’aggiornamento annuale, entro il 31 gennaio di ciascun anno e va comunicato all’ANAC. L’aggiornamento annuale del Piano tiene conto dei seguenti fattori: normative sopravvenute che impongono ulteriori adempimenti; normative sopravvenute che modificano le finalità istituzionali dell’amministrazione (es.: acquisizione di nuove competenze); emersione di rischi non considerati in fase di predisposizione del P.T.P.C./P.T.T.I.; nuovi indirizzi o nuove direttive.
Il responsabile e i referenti della prevenzione della corruzione
Il RPC la figura centrale del sistema di trattamento del rischio di corruzione. In applicazione dell’art. 1, comma 7, della legge n. 190 del 2012, l’Ordine ha provveduto ad identificare il
Responsabile di prevenzione della corruzione nella figura della dr.ssa ILARIA MAGNANI e che, ai sensi dell’art. 43 del decreto legislativo 14 marzo 2013, n. 33 recante riordino della disciplina riguardante gli obblighi di pubblicità , trasparenza e diffusione di informazioni da parte delle pubbliche amministrazioni, svolge anche le funzioni di Responsabile per la trasparenza. Le funzioni ed i compiti del RPC sono disciplinati dall’art. 1, commi 8-10, della legge n. 190 del 2012 e dal d.lgs. n. 39/2013 e per lo svolgimento dei compiti assegnati, il RPC dovrà disporre di supporto in termini di risorse umane, finanziarie e strumentali adeguate alle dimensioni dell’Ordine, e avrà completo accesso a tutti gli atti dell’organizzazione, dati e informazioni, funzionali all’attività di controllo che comunque sono di pertinenza del vertice gestionale. In tale ambito rientrano, peraltro, anche i controlli inerenti la sfera dei dati personali e/o sensibili, per i quali il RPC individua le migliori modalità per la salvaguardia della riservatezza. Tra gli obblighi del RPC rientrano anche gli obblighi di denuncia che ricadono sul pubblico ufficiale e sull’incaricato di pubblico servizio ai sensi dell’art. 331 del codice penale. Le responsabilità del RPC sono definite dall’art. 1, commi 8, 12 e 14 della legge n. 190/2012.
PIANO TRIENNALE PER LA TRASPARENZA ED INTEGRITA’
2018-2020
Il Piano Triennale per la Trasparenza e l’Integrità 2018-2020 (PTTI) integrato con il Piano Triennale per la Prevenzione della Corruzione (PTCP), come previsto dall’art. 10, comma 2, del d.lgs. n. 33/2013. Tale integrazione sarà completata dal Codice etico e di comportamento dell’Ordine. Con il PTTI l’Ordine rende noto quali siano gli obiettivi e gli strumenti in materia di trasparenza, formalmente collocati in una pi ampia azione di prevenzione della corruzione, al fine di garantire un adeguato livello di trasparenza, la legalità e lo sviluppo della cultura dell’integrità . La trasparenza, intesa come accessibilità totale delle informazioni concernenti l’organizzazione e le attività dell’Ordine, finalizzata altresì alla realizzazione di un’amministrazione aperta e al servizio del cittadino. Gli obblighi di trasparenza in esso contenuti comportano:
PTTI
l’obbligo di pubblicazione per l’Ordine in conformità alle specifiche e alle regole tecniche di cui all’Allegato A del decreto e di cui alle ulteriori indicazioni rese con la delibera dell’ANAC n. 50/2013 , nei propri siti istituzionali dei documenti, delle informazioni e dei dati concernenti l’organizzazione e l’attività del Collegio medesimo.
• il diritto (di chiunque) di accedere ai siti direttamente ed immediatamente, senza autenticazione ed identificazione.
Nell’ambito di tale obbligo l’Ordine deve rispettare i criteri di: facile accessibilità , completezza e semplicità di consultazione.
• Le principali novità
In questa parte del piano sono indicati i principali cambiamenti intervenuti rispetto al programma precedente. Il presente piano non contiene aggiornamenti perchè adottato per la prima volta nel triennio 2018-2020.
Procedimento di elaborazione e adozione del programma
L’obiettivo assunto come strategico l’adeguamento dell’Ordine ai principi di cui al d. lgs 165/2001 e al d. lgs 150/2012. In tale ottica dovranno essere implementati e adottati dall’organo di vertice dell’ordine tutti gli atti e strumenti regolamentari necessari. Tale obiettivo strategico considerato funzionale alla promozione dell’innovazione, dell’efficienza organizzativa, della trasparenza e della prevenzione della corruzione. A supporto di tale obiettivo saranno adottati tutti gli strumenti avanzati di comunicazione con tutti i soggetti destinatari del PTTI. Altro e fondamentale obiettivo garantire la conoscenza diffusa e l’accessibilità totale delle informazioni relative al modo in cui le risorse pubbliche sono impiegate e, per tal via, se l’utilizzo di risorse pubbliche deviato verso finalità improprie;
Adozione: il PTTI unitamente al PTPC elaborato dal Responsabile della Trasparenza e della Corruzione ed sottoposto al Consiglio direttivo dell’Ordine per la sua adozione e prima dell’adozione finale sarà sottoposto a consultazione pubblica sul sito, previa sollecitazione/informazione dei diversi stakeholder ( FNCO, Collegi provinciali ed interprovinciali, ANAC, Ostetriche iscritte all’albo, Cittadini, Ministero della Salute, Sindacati e Associazioni di utenti). Il sistema di coinvolgimento degli stakeholder citati avverrà in occasione di ogni aggiornamento e in occasione dell’ attività di monitoraggio e di valutazione dell’adeguatezza e dell’efficacia del piano. I contributi raccolti saranno resi pubblici sul sito dell’Ordine al termine di scadenza della consultazione, non inferiore a 10 giorni. Il Responsabile della Trasparenza cura il monitoraggio e la misurazione della qualità , anche in ordine ai requisiti di accessibilità e usabilità , della sezione “Amministrazione trasparente” del sito istituzionale.
Il collegamento con il Piano anticorruzione garantito dal responsabile e dalla concreta integrazione, anche documentale, del PTTI e del PTPC.
Inizia ve di comunicazione della trasparenza
Sulla base dell’indirizzo politico-amministrativo e delle direttive del Responsabile della trasparenza sono attivati, oltre che forme di consultazione in fase di adozione ed in fase di ogni aggiornamento del PTTI, momenti di incontro per discutere sulla tematica della trasparenza ed integrità .
Processo di attuazione del programma
I flussi informativi sono governati dal Responsabile della trasparenza. I dati e i documenti oggetto di pubblicazione debbono rispondere ai criteri di qualità previsti dagli artt. 4 e 6 del D. Lgs. n. 33/2013. I dati ed i formati devono essere accessibilità ed integri ed in formato pdf. Il Responsabile della trasparenza propone le azioni necessarie per adeguare il sito istituzionale agli standard previsti nelle linee guida per i siti web della P.A La violazione della disciplina in materia di privacy richiama la responsabilità dei responsabili di procedimento che dispongono la materiale pubblicazione dell’atto o del dato.
Misure di monitoraggio e vigilanza.
Il Responsabile della Trasparenza verifica il rispetto dei tempi di pubblicazione e una volta decorso il termine per la pubblicazione obbligatoria di cui all’art. 8 del D. Lgs. n. 33/2013, i dati devono essere eliminati ed inseriti in apposite cartelle di archivio della medesima tabella <<Amministrazione Trasparente>>.
Il Responsabile della trasparenza ogni anno dovrà redigere una relazione annuale sullo stato di attuazione del presente Programma.
Sanzioni e responsabilità – Il Responsabile della trasparenza vigila sull’adempimento degli obblighi di pubblicazione e, se accerta violazioni, le contesta al responsabile del procedimento o al referente.
L’inadempimento degli obblighi di pubblicazione integra gli estremi della responsabilità per danno all’immagine.
L’accesso civico
Le prescrizioni di pubblicazione previste dal d.lgs. n. 33 del 2013 sono obbligatorie, sicchè , nei casi in cui l’Ordine abbia omesso la pubblicazione degli atti, sorge in capo al cittadino il diritto di chiedere e ottenerne l’accesso agli atti medesimi non pubblicati in base a quanto stabilito dall’art. 5 del medesimo decreto. La richiesta di accesso civico ai sensi dell’art. 5 non sottoposta ad alcuna limitazione quanto alla legittimazione soggettiva del richiedente, non deve essere motivata, gratuita e va presentata al responsabile della trasparenza dell’Ordine. Entro 30 giorni dalla richiesta L’Ordine deve:
1. procedere alla pubblicazione sul sito istituzionale del documento, dell’informazione o dei dati richiesti;
2. trasmettere contestualmente il dato al richiedente, ovvero comunicargli l’avvenuta pubblicazione, indicando il collegamento ipertestuale.
Se il documento, l’informazione o il dato richiesto risultano gi pubblicati nel rispetto della normativa vigente, L’Ordine deve indicare al richiedente il relativo collegamento ipertestuale.